ragionamenti
Chi siamo noi per dire per dire
cosa sarà possibile
Commento al post della deputata Valentina Corneli
Ogni tempo ha i suoi protagonisti piccoli e grandi che siano.
Se come dice Pasolini:
"Resterà forse, come sempre è accaduto in passato, qualche sentiero: non so però chi lo percorrerà, e come."
dovremmo riflettere molto, perché in questa pessimistica espressione c'è un senso di rassegnazione e di rinuncia alla possibilità che in luogo e in un tempo possa perpetuarsi il ricordo e la storia e, sembra, inoltre, che non possano più neanche sorgere nuovi sentieri e nuovi pensieri, oltre a quelli che si sono manifestati nel passato.
Chi siamo noi per dire o decidere cosa sarà possibile o cosa no ?
Per le persone che cercano di capire le lezioni della storia penso sia utile lasciare sempre la porta delle novità positive e benefiche aperta, affinché ciò che é occulto alla nostra visione possa manifestarsi.
Modestamente ho sempre invitato a tenere nella giusta considerazione non solo i grossi centri ma anche le realtà e le risorse umane periferiche che in molte situazioni sono le parti terminali della società; sono immerse nella vita di tutti i giorni e vivono intensamente sulla propria carne gli effetti delle decisioni di chi governa.
Lasciamo che siano i fatti a dimostrare dove sono questi famosi nervi della politica di cui parla Pasolini, ricordando però che se si perde il contatto con la realtà, si perde il contatto con l'informazione intera e si entra nella spirale dell'egoismo e della cattiveria, perché chi non ha tutte le informazioni necessarie, usa il cervello, sbagliando, e produce ingiustizie.
Ecco perché la prima cosa da chiedersi sempre è : ho tutte le informazioni per prendere la decisione giusta ? Ho ascoltato tutte le campane ?
Se si è abbastanza seri e onesti si dovrebbe capire se si è in ascolto, oppure, se si è impediti e non si riesce ad andare oltre il circolo vizioso delle strette cerchie e dei pensieri nocivi e negativi, che rappresentano un pericolo per chiunque abbandona l'amor proprio.
Ogni epoca manifesta ciò che ha e ciò che può essere compreso, oppure no, dal genere umano che è presente.
Esiste infatti il libero arbitrio di cui ognuno dispone.
Sembra che anche davanti alle parole di Beppe Grillo, molti non comprendono; arretrano e non prendono una posizione libera e costruttiva.
Ora se c'è da progettare il mondo con l'efficienza energetica e i migliori fisici italiani dicono che la fusione fredda è una realtà al di la di ogni ragionevole dubbio e tutta la classe politica gira la testa da un'altra parte come se si stesse parlando di sciocchezze, mentre tutti i governi ignorano; è evidente che tutte le classi governanti sono state programmate dalla pubblicità dei petrol dollari e di chi ci sta dietro, che ha illuso a fare trivelle e a inquinare il pianeta, ignorando totalmente le alternative di quest'epoca.
Forse è ora di abbandonare le sirene dei faccendieri, per il bene di ognuno e per il bene di tutti.
Lo ripete anche Beppe Grillo, abbiamo un'offerta di tecnologia immensa e la politica deve scegliere che strada prendere e che tipo di società vogliamo.
Beppe dice chiaramente che bisogna mettersi a pensare.
Modestamente sono più di trenta anni che sto cercando di condividere pensieri positivi in questa nazione chiamata Italia; pensieri di ogni genere.
Voglio, comunque dire che abbandonarsi al sonno dell'accondiscendenza e della remissività alle stupidità non mi interessa.
Consiglio di imparare la lezione dell'illuminismo secondo cui è bene trovare il coraggio di conoscere e il coraggio di servirsi della propria intelligenza.
Nessuno può nascondere il fatto che non tutti pensano al miglioramento, infatti, se non ci fossero state le spinte dei semplici ricercatori liberi, ancora, molti penserebbero che il reddito di cittadinanza corrisponde al reddito d'inclusione, come è stato confermato dall'impostazione dei centri per l'impiego, che se hanno un senso per chi cerca un indirizzo lavorativo, non hanno nessun senso per il reddito di cittadinanza, sopratutto se si pensa che siano funzionali a questo.
Reddito di cittadinanza, che rappresenta un dovere per le classi dirigenti e un diritto per tutti i cittadini, indiscriminatamente e senza regole da baracchino, perché altrimenti non è reddito di cittadinanza ma è altra cosa.
Dice Beppe: voglio che capiate che questa è una nazione straordinaria.
Io dico che chi oggi è presente in questa nazione ha bisogno di andare oltre l'abituale, la routine e la normale amministrazione.
Se la politica continua a fare l'ordinario di ieri, a mio modesto avviso prende in giro tutti quelli che vogliono un cambiamento positivo e salutare, quindi, penso che è meglio se ognuno incomincia a chiedersi se ciò che sta facendo sia utile, benefico e genuino.
settembre 2019
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Stamati Domenico Basile